Mi sono arrampicata fino in cima alla torre. Penso al pezzo di mondo che racchiudo con me nella torre: a cosa c'è, a cosa manca.
Ho lasciato giù le cose che non mi riguardano. Ho messo diversi metri di distanza (in verticale, per giunta) dalle cose brutte che potrebbero riguardarmi. Apro la porta, al piano terra, alle cose belle, che poi si devono fare tutti i gradini che ho fatto io, per arrivare a me. Se non ci arrivano, non m'interessano.
Sto esagerando, lo so. Ma il primo prezzo che si fissa nella contrattazione è sempre più alto di quello reale.
Mi concentro su me stessa, faccio tutto quello che posso fare per raggiungere alcuni obiettivi, quelli che dipendono strettamente da me. Mi arricchisco con le cose che mi stimolano.
Cercherò di diventare il meglio di ciò che posso essere.
Proverò a superare i miei limiti, che decapitano continuamente occasioni di felicità. Devo ridurre la mia dipendenza dall'esterno, dagli altri.
E nel frattempo ho comprato i tappi per le orecchie, così non potrò più lamentarmi del rumore delle automobili, dei miei che guardano la tv.
E sto per arrivare alla fine del mio duello emotivo-letterario con i Diari di Sylvia Plath, la liberazione è vicina. Quanto male fa, la storia di quella donna. Poi, per chiudere il cerchio, guarderò anche il film.
Ho lasciato giù le cose che non mi riguardano. Ho messo diversi metri di distanza (in verticale, per giunta) dalle cose brutte che potrebbero riguardarmi. Apro la porta, al piano terra, alle cose belle, che poi si devono fare tutti i gradini che ho fatto io, per arrivare a me. Se non ci arrivano, non m'interessano.
Sto esagerando, lo so. Ma il primo prezzo che si fissa nella contrattazione è sempre più alto di quello reale.
Mi concentro su me stessa, faccio tutto quello che posso fare per raggiungere alcuni obiettivi, quelli che dipendono strettamente da me. Mi arricchisco con le cose che mi stimolano.
Cercherò di diventare il meglio di ciò che posso essere.
Proverò a superare i miei limiti, che decapitano continuamente occasioni di felicità. Devo ridurre la mia dipendenza dall'esterno, dagli altri.
E nel frattempo ho comprato i tappi per le orecchie, così non potrò più lamentarmi del rumore delle automobili, dei miei che guardano la tv.
E sto per arrivare alla fine del mio duello emotivo-letterario con i Diari di Sylvia Plath, la liberazione è vicina. Quanto male fa, la storia di quella donna. Poi, per chiudere il cerchio, guarderò anche il film.
che obiettivi impegnativi!
RispondiEliminama ti stai muovendo....non aspetti glieventi.
così pimpinella....un passo dietro l'altro....
un abbraccio♥
Pì bella tu sai che io sono dalla tua aprte, quindi siccome sono guru nell'anima, ti dico che affronterai con impavido coraggio TUTTO QUANTO!
RispondiEliminaanche la Plath!
che dirti... è splendido quello che hai scritto.
RispondiEliminae si, bisogna alzare la posta in gioco per contrattare, poi magari fai qualche aggiustamento.
o magari, se varrà la pena, sarai tu a scendere dalla torre, senza che ciò coincida con alcun deprezzamento del tuo valore.
che ne hai tanto, e lo sai, ed è giusto offrirlo a chi lo merita e lo sa apprezzare.
un abbraccio forte!
Non stai esagerando, è meravigliosa ascoltare e sentire vibrare tutta la tua creatività e la voglia di trasformare una vita nella tua vita!
RispondiEliminaIo faccio il tifo per te, sempre!
baci
mad
PRECIPITEVOLISSIVEVOLEMENTE...
RispondiEliminaNo che non esageri. (e sì: assimili un casino!)
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